09:40-25/06/25 Alvaro Vitali, scomparso il 24 giugno 2025 a 75 anni, è stato molto più di “Pierino”. La sua carriera è un viaggio attraverso il cinema popolare italiano, con punte di comicità grottesca e momenti di malinconica umanità.
Nato a Roma nel 1950, Vitali fu scoperto da Federico Fellini, che lo volle in Satyricon (1969), I clowns (1971), Roma (1972) e Amarcord (1973). Ma fu negli anni ’70 e ’80 che divenne un’icona della commedia sexy all’italiana, recitando accanto a Lino Banfi, Edwige Fenech e Renzo Montagnani.Il personaggio di Pierino, l’irriverente scolaro protagonista di film come Pierino contro tutti (1981) e Pierino colpisce ancora (1982), lo rese celebre presso il grande pubblico. Tuttavia, quel successo fu anche una gabbia: con il declino del genere, Vitali faticò a reinventarsi.
Dietro le risate, si nascondeva una vita segnata da difficoltà economiche e personali. Nonostante oltre 150 film, Vitali denunciava una pensione modesta e contributi previdenziali mal gestiti. Negli ultimi anni si era sentito dimenticato dal mondo dello spettacolo, pur continuando a esibirsi in piccoli eventi e partecipazioni televisive.
Colpito da una broncopolmonite recidiva, Vitali era stato ricoverato ma aveva scelto di dimettersi contro il parere medico. È morto poche ore dopo, nella sua casa a Roma. La sua ex moglie, Stefania Corona, ha raccontato che aveva ricevuto da lui un messaggio d’addio poco prima della sua scomparsa.
Alvaro Vitali lascia un’eredità fatta di risate, ma anche di riflessioni sul destino degli attori comici, spesso dimenticati dopo il successo. Come ha scritto Carlo Verdone, che lo aveva voluto nella serie Vita da Carlo: “Alvaro non è solo Pierino. È Fellini. Una cara persona e una biblioteca di aneddoti”.