La Corte d’Assise d’Appello conferma l’ergastolo per l’imputato. La famiglia di Giulia Tramontano chiude ogni spiraglio al dialogo.
09:31 📅 Milano, 9 luglio 2025 – La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha respinto l’istanza di accesso alla giustizia riparativa presentata dalla difesa di Alessandro Impagnatiello, confermando la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Tramontano, avvenuto nel maggio 2023. Tramontano era incinta al settimo mese quando venne uccisa.
La decisione della Corte arriva dopo una valutazione dei presunti segni di pentimento e assunzione di responsabilità da parte dell’imputato, ritenuti però “giuridicamente irrilevanti”. A pesare in maniera determinante è stata anche la posizione ferma e chiara della famiglia della vittima, che ha manifestato una “indisponibilità netta e attuale” a prendere parte a qualsiasi percorso di dialogo o riparazione.
🔍 Un caso simbolo
L’omicidio di Giulia Tramontano ha generato una profonda ondata emotiva a livello nazionale, alimentando il dibattito sul femminicidio e sulla necessità di rafforzare strumenti di tutela delle donne in situazioni di vulnerabilità .
👥 Giustizia riparativa: uno strumento complesso
La richiesta avanzata da Impagnatiello riporta l’attenzione su un tema ancora poco esplorato: quello della giustizia riparativa, che mira alla riconciliazione tra colpevole e vittima (o i suoi familiari) attraverso percorsi di consapevolezza e responsabilità . Tuttavia, la sua applicazione è subordinata alla volontà delle parti coinvolte e alle circostanze del reato.📌 Conclusioni
La Corte milanese ha chiuso definitivamente questa strada, ribadendo che in casi di violenza estrema e premeditata non vi sono spazi per esperimenti giuridici. La memoria di Giulia e del suo bambino resta oggi un richiamo potente contro ogni forma di violenza di genere.