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Massima allerta dopo l’escalation del conflitto tra Iran e Stati Uniti, attenzione a 29.000 obiettivi sensibili

13:15-23/06/25  L’Italia si trova in uno stato di massima allerta dopo l’escalation del conflitto tra Iran e Stati Uniti, con un’attenzione particolare rivolta a 29.000 obiettivi sensibili su tutto il territorio nazionale. Ecco un quadro più approfondito dei luoghi e delle dinamiche che rendono il nostro Paese un potenziale bersaglio in questo scenario geopolitico teso.


🇮🇹 Obiettivi sensibili sotto sorveglianza

🛡️ Basi militari strategiche

  • Aviano (PN): base aerea USAF, ospita bombardieri strategici e velivoli da ricognizione.
  • Ghedi (BS): sede di armamenti nucleari tattici, condivisi nell’ambito della NATO.
  • Sigonella (CT): hub logistico e operativo nel Mediterraneo, cruciale per le operazioni USA e NATO.

Queste basi sono considerate potenziali obiettivi di ritorsioni indirette o attacchi terroristici da parte di gruppi legati all’Iran o suoi alleati regionali.


🏙️ Città metropolitane ad alta esposizione

  • Roma: ambasciate (USA, Israele, Iran), Vaticano, sedi governative e luoghi simbolici del Giubileo.
  • Milano: centri finanziari, consolati, sinagoghe, sedi di multinazionali americane e israeliane.
  • Napoli: porto strategico, sede del Comando delle Forze Navali USA in Europa.

Le Prefetture hanno disposto misure straordinarie di vigilanza e rafforzato la presenza delle forze dell’ordine.


🛫 Infrastrutture critiche

  • Aeroporti: Fiumicino, Malpensa, Capodichino – sotto sorveglianza per rischio attentati o sabotaggi.
  • Porti: Genova, Civitavecchia, Taranto – snodi commerciali e militari.
  • Reti energetiche e digitali: centrali elettriche, snodi TLC, data center.

Questi siti sono considerati vulnerabili a cyberattacchi o azioni di sabotaggio mirato.


🧠 Coordinamento e intelligence

Il Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo (CASA) è stato attivato dal Viminale per monitorare minacce e scenari. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha convocato anche il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con la partecipazione dei vertici di intelligence, polizia e cybersicurezza.


📉 Impatti collaterali: economia e missioni all’estero

  • Economia: un blocco dello Stretto di Hormuz potrebbe far impennare i prezzi del petrolio, con ricadute su trasporti e inflazione.
  • Missioni italiane all’estero: circa 1.100 militari sono presenti in Iraq e Kuwait, altri in Libano, Sinai, Qatar e Bahrein. Alcuni sono già stati rimpatriati per precauzione.

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