Il caso della studentessa 18enne deceduta per un malore durante il saggio di fine anno scolastico ha sollevato interrogativi sulla gestione delle emergenze sanitarie negli istituti scolastici e sulle eventuali responsabilità giuridiche. L'episodio è avvenuto presso il Centro di formazione professionale Ticino-Malpensa di Somma Lombardo (Varese), dove la giovane stava partecipando a un evento con musica, canti e danze. Improvvisamente, si è accasciata a terra davanti ai compagni e agli insegnanti, rendendo necessario l'intervento immediato dei soccorsi.
Secondo le prime ricostruzioni, la ragazza ha accusato un malore improvviso, perdendo conoscenza nel giro di pochi secondi. Gli insegnanti presenti hanno tentato di prestarle soccorso, mentre venivano allertati i servizi di emergenza. Sul posto sono giunti un’ambulanza, un’automedica e un elisoccorso proveniente da Bergamo. Nonostante i tentativi di rianimazione, la giovane è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Legnano (Milano), dove è stata dichiarata deceduta.
L'evento ha portato all'apertura di un'indagine da parte della Procura di Busto Arsizio, che sta valutando se vi siano responsabilità dirette o indirette nella gestione dell'emergenza. Gli inquirenti stanno esaminando:
Secondo le prime informazioni, la ragazza soffriva di pregresse patologie cardiache, che potrebbero aver avuto un ruolo determinante nel decesso. Tuttavia, sarà l’esame autoptico a chiarire le cause precise della morte.
Se dovessero emergere negligenze nella gestione dell’emergenza, potrebbero configurarsi ipotesi di omissione di soccorso o colpa medica. In particolare, la scuola potrebbe essere chiamata a rispondere per:
La comunità scolastica è sotto shock, e sono stati organizzati momenti di raccoglimento per ricordare la giovane. Il caso ha riacceso il dibattito sulla necessità di protocolli più rigorosi per la gestione delle emergenze sanitarie nelle scuole, con richieste di maggiore formazione per docenti e studenti.