🧳 Londra perde i suoi super ricchi: abolito lo status “non-dom”, è fuga fiscale verso Milano, Dubai e Svizzera
📍 Regno Unito, aprile–luglio 2025
16:50-20/07/25 Dopo l’abolizione del regime fiscale “non-dom”, che permetteva ai residenti stranieri di non pagare tasse sui redditi esteri, il Regno Unito sta assistendo a una vera e propria emorragia di capitali e patrimoni.
La misura, introdotta per aumentare le entrate fiscali, ha spinto molti miliardari e investitori internazionali a trasferirsi altrove, temendo l’aumento del carico fiscale e l’imposta di successione del 40%.
💸 Perché Londra non conviene più
- Il regime “non-dom” permetteva di escludere i redditi esteri dalla tassazione britannica
- Dal 6 aprile 2025, tutti i residenti a lungo termine devono pagare imposte sui redditi globali
- L’abolizione ha colpito circa 75.000 contribuenti, che generavano 8 miliardi di sterline in tasse
✈️ Dove stanno andando i super ricchi
- Milano: attratta dalla flat tax italiana di 200.000 euro annui sui redditi esteri e da aliquote di successione più basse (max 8%)
- Dubai e Svizzera: scelte per la stabilità fiscale, il clima favorevole e la privacy bancaria
- Tra i nomi noti in fuga:
- Nassef Sawiris (Aston Villa): trasferito in Italia e Abu Dhabi
- Christian Angermayer (criptovalute): spostato in Svizzera
- Ann Kaplan Mulholland (imprenditrice canadese): ha lasciato il Regno Unito con il marito
- Lakshmi Mittal (magnate dell’acciaio): valuta Italia, Svizzera o Emirati
🏦 Milano: nuova capitale del lusso e della finanza
- Cresce il numero di miliardari e manager internazionali che scelgono Milano come residenza
- Boom di iscrizioni al Wilde Club, fondato da Gary Landesberg, ex proprietario dell’Arts Club di Mayfair
- Espansione di hotel di lusso come Rocco Forte e Rosewood
- Studi legali internazionali aprono sedi milanesi per seguire i clienti in fuga da Londra
📉 Rischi per l’economia britannica
- L’Office for Budget Responsibility stima una perdita potenziale di 111 miliardi di sterline in dieci anni
- Oltre 40.000 posti di lavoro potrebbero essere a rischio
- Il governo aveva previsto che il 12% dei non-dom avrebbe lasciato il Paese, ma le cifre sembrano più alte
Una fuga che non è solo fiscale, ma anche culturale e strategica.