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"La Barbera consegnò l'agenda rossa a Tinebra": perquisite le case dei parenti del giudice

12:48-26/06/25 

Un nuovo sviluppo clamoroso scuote l’inchiesta sulla strage di via D’Amelio: secondo un appunto datato 20 luglio 1992, il giorno dopo l’attentato che uccise Paolo Borsellino, l’allora capo della Mobile di Palermo Arnaldo La Barbera avrebbe consegnato al procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra “uno scatolo in cartone contenente una borsa in pelle e una agenda appartenenti al giudice Borsellino”. Potrebbe trattarsi della famigerata agenda rossa, scomparsa da oltre trent’anni e ritenuta contenere appunti riservati del magistrato.

Perquisizioni e indagini

Il pool della Procura di Caltanissetta, guidato da Salvatore De Luca, ha disposto perquisizioni nelle abitazioni della vedova e dei figli di Tinebra, deceduto nel 2017. I carabinieri del Ros hanno operato in tre appartamenti tra Catania e Caltanissetta, sequestrando documenti e aprendo una cassetta di sicurezza.

Il contesto

L’inchiesta si inserisce nel filone sui mandanti esterni della strage, con riferimenti a presunte logge massoniche coperte e a intercettazioni risalenti agli anni ’90, secondo cui Tinebra avrebbe fatto parte di una loggia a Nicosia. La figura di La Barbera, già ritenuto il regista del depistaggio su via D’Amelio, torna così al centro delle indagini.Questo nuovo elemento potrebbe riscrivere parte della storia giudiziaria italiana.

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