10:44-26/06/25 La tragedia di Isabel Zanichelli, la bambina di 7 anni annegata il 23 giugno 2023 a Lido di Classe (RA), ha lasciato un segno profondo nella comunità e ha sollevato interrogativi su responsabilità, sicurezza e prevenzione.
Quel giorno, nonostante la bandiera rossa segnalasse condizioni marine proibitive, Isabel si trovava in acqua con un cuginetto e il padre. Secondo la ricostruzione della Capitaneria di Porto, un’onda improvvisa e potente ha travolto i tre. I bagnini hanno lanciato l’allarme e si sono tuffati per soccorrerli. Il cugino è stato tratto in salvo, ma Isabel è stata trovata priva di conoscenza e cianotica. Dopo i primi soccorsi sul posto, è stata trasferita all’ospedale di Ravenna e poi al Sant’Orsola di Bologna, dove è morta il giorno seguente.
La Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico dei genitori, residenti a Bagnolo in Piano (RE), per non aver impedito alla figlia di entrare in acqua in condizioni pericolose. Il 25 giugno 2025, a due anni dalla tragedia, entrambi hanno patteggiato una pena di due mesi con sospensione condizionale, accettando la responsabilità per l’accaduto.
Durante i soccorsi è stato utilizzato un defibrillatore (DAE) che, secondo quanto emerso, non ha funzionato correttamente. Tuttavia, una consulenza tecnica ha stabilito che Isabel era già in arresto cardiaco e che il malfunzionamento non ha influito sull’esito.
La vicenda ha scosso profondamente la comunità di Bagnolo in Piano. I genitori, difesi dall’avvocata Silvia Subini, hanno affrontato il processo insieme, dichiarando di voler chiudere il fronte giudiziario pur sapendo che “nessuna sentenza potrà mai cancellare la perdita di una figlia”.