14:51-25/06/25 L’incidente avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 giugno 2025 a Bologna, all’incrocio tra via San Donato e via del Lavoro, ha coinvolto una volante della polizia e una Lancia Ypsilon bianca guidata da una donna albanese di 37 anni. La dinamica e le circostanze sollevano diversi profili di interesse, sia sul piano tecnico che giuridico.
Intorno all’1:00 di notte, una pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico stava trasportando in Questura un 26enne tunisino, appena fermato per resistenza a pubblico ufficiale e mancanza di documenti. Durante il tragitto, l’uomo ha iniziato a colpire l’interno dell’abitacolo con testate e pugni, mettendo a rischio l’incolumità degli agenti e la sicurezza del veicolo.Per accelerare l’arrivo in centrale, l’equipaggio ha attivato sirene e lampeggianti, ma all’incrocio con via del Lavoro la volante ha impattato con la Lancia Ypsilon, ribaltandosi su un fianco. La conducente ha dichiarato di essersi trovata l’auto della polizia “all’improvviso”.
Tutti i coinvolti sono stati trasportati all’ospedale Maggiore con prognosi lievi:
Il 26enne è stato denunciato per resistenza e condotta pericolosa.
L’episodio solleva interrogativi sull’uso dei dispositivi di emergenza (art. 177 Codice della Strada), che consente alle forze dell’ordine di derogare ad alcune norme solo in caso di servizio urgente e con sirene e lampeggianti attivi. Tuttavia, la responsabilità in caso di incidente resta valutabile caso per caso, specie se emergono profili di colpa nella condotta di guida o nella gestione del fermato.Inoltre, la condotta del tunisino potrebbe configurare anche danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio, se verrà dimostrato che ha ostacolato l’attività operativa della pattuglia.