1 min letti
Il dramma di un uomo dimenticato,trovato cadavere in decomposizione di un uomo di 68 anni

11:25-15/07/25 Solitudine e silenzio a Villar Perosa: il dramma di un uomo dimenticato

Nel cuore della Val Chisone, una tragedia silenziosa ha scosso la comunità di Villar Perosa, piccolo centro alle pendici delle Alpi Cozie. Il ritrovamento del cadavere in decomposizione di un uomo di 68 anni all’interno della sua abitazione ha aperto una ferita invisibile: quella della solitudine estrema che troppo spesso colpisce gli anziani nei piccoli comuni italiani.

📍 Il fatto

Nella mattina di lunedì, i vigili del fuoco di Pinerolo, allertati dai vicini preoccupati per la prolungata assenza dell’uomo, hanno forzato la porta dell’abitazione posta lungo la ex statale 23 del Sestriere, nei pressi del bivio per San Germano Chisone. All’interno, la triste scoperta: il corpo era in avanzato stato di decomposizione, probabilmente deceduto da giorni, forse settimane.Le autorità locali, intervenute immediatamente sul posto, hanno escluso segni di violenza o effrazione, ipotizzando un malore improvviso come causa del decesso. Nessun parente, nessun amico a cercarlo. Solo il silenzio a farsi compagno.


🧠 Una solitudine strutturale

Questa tragica vicenda porta alla luce un fenomeno tanto diffuso quanto sommerso: la solitudine degli anziani, soprattutto in realtà rurali o montane dove l’isolamento è fisico, sociale, emotivo. Secondo i dati ISTAT, in Italia circa un milione di over 65 vive completamente solo — e molti di loro non hanno reti di sostegno attive.La condizione dell’uomo di Villar Perosa non è un caso isolato: è il riflesso di un sistema che non riesce a prendersi cura dei suoi cittadini più fragili. A mancare non è soltanto la presenza umana, ma anche meccanismi di allerta, assistenza, vicinanza.


🏡 Le piccole comunità e il ruolo della prossimità

Paradossalmente, sono proprio le piccole comunità — dove “ci si conosce tutti” — a dover fare i conti con l’assenza di legami strutturati. La montagna, che un tempo univa, oggi separa. L’emigrazione dei giovani, la chiusura dei negozi, la scomparsa dei luoghi di aggregazione rendono difficile intercettare chi sta male.Questa tragedia deve essere un campanello d’allarme per rinnovare politiche territoriali di assistenza, incentivare il volontariato di quartiere, promuovere l’inclusione sociale degli anziani.


Costruire risposte concrete

È tempo di investire in:

  • Sportelli di prossimità per supporto psicologico e sociale
  • Sistemi di monitoraggio non invasivi per chi vive solo
  • Campagne di sensibilizzazione che coinvolgano scuole, associazioni e cittadini
  • Progetti intergenerazionali, dove giovani e anziani si incontrano, si raccontano, si curano a vicenda

❤️ Non lasciamoli soli

La morte silenziosa di questo uomo deve interrogarci, ma soprattutto deve spingerci all’azione. Nessuno dovrebbe morire nell’indifferenza, né essere scoperto solo quando il tempo ha cancellato i suoi contorni.La solitudine non è solo tristezza: è disumanizzazione. E una società che non se ne prende cura perde una parte della propria anima.


Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.