14:01-02/07/25 Pozzuolo Martesana (MI) – Il caso di Hanna Herasimchyk, 46enne bielorussa ed ex ballerina, trovata senza vita il 13 giugno 2024 nel suo appartamento di via del Citra, è al centro di un processo complesso e controverso. Il compagno convivente, Konrad Marek Daniec, camionista polacco di 43 anni, è attualmente detenuto con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
Secondo la Procura di Milano, l’uomo avrebbe soffocato la donna al termine di una lite, tenendole la mano sulla bocca dopo averla colpita con calci e pugni. Il corpo presentava lividi su gambe e braccia, compatibili con un’aggressione. Gli investigatori hanno rilevato un intervallo di 18 minuti in cui Daniec si trovava nell’appartamento, non dichiarato nella sua versione dei fatti.Inoltre, secondo l’accusa, il compagno avrebbe cercato di precostituirsi un alibi, inviando messaggi alla donna già deceduta e simulando il ritrovamento del corpo al rientro da una trasferta lavorativa.
La difesa, rappresentata dagli avvocati Elisa Marabelli e Lorenzo Puglisi, sostiene che la morte di Hanna sia riconducibile a una patologia preesistente, e non a un atto violento. Una consulenza medico-legale indipendente ha sollevato dubbi sulla relazione ufficiale dell’autopsia, chiedendo alla Corte d’Assise di disporre una nuova perizia anatomopatologica per chiarire le cause e la finestra temporale del decesso.
La Corte, presieduta dai giudici Bertoja-Fioretta, deciderà sulla richiesta di perizia nella prossima udienza fissata per il 29 ottobre 2025. Nel frattempo, le parti civili – madre, fratello e sorella della vittima – attendono giustizia.
Hanna, ex ballerina di night club, si era reinventata come badante per anziani. La convivenza con Daniec era segnata da frequenti liti, ma non risultano denunce pregresse. Il suo corpo è stato trovato in avanzato stato di decomposizione, con segni di asfissia e ecchimosi di difficile datazione.