16:59-16/07/25 PARIGI, La Francia si trova a un bivio economico e politico. Il primo ministro François Bayrou ha presentato un piano di bilancio straordinario per il 2026, con l’obiettivo di ridurre il deficit pubblico e contenere un debito che ha raggiunto il 114% del PIL, il terzo più alto dell’eurozona dopo Grecia e Italia. Tra le misure più discusse, la proposta di abolire due giorni festivi: il Lunedì di Pasqua (Pasquetta) e l’8 maggio, giorno della resa della Germania nazista nel 1945.
Bayrou ha annunciato un piano da 43,8 miliardi di euro in tagli e risparmi, anticipando la presentazione della manovra rispetto alla consueta scadenza di settembre. Il premier ha definito la situazione francese un "pericolo mortale", con il debito che cresce di 5.000 euro al secondo e gli interessi che potrebbero raggiungere 100 miliardi di euro annui entro il 2029.Le misure principali includono:
La proposta di abolire Pasquetta e l’8 maggio ha suscitato reazioni immediate. Bayrou ha definito il mese di maggio un "formaggio svizzero", pieno di ponti e festività che rallentano la produttività. Secondo il governo, eliminare queste due giornate potrebbe portare miliardi di euro al bilancio dello Stato.L’8 maggio, in particolare, è una data altamente simbolica: istituita nel 1953, abolita da Charles de Gaulle nel 1959 e ripristinata da François Mitterrand nel 1981. Bayrou ha suggerito di accorpare le celebrazioni con quelle dell’11 novembre, giorno della fine della Prima guerra mondiale.
La proposta ha scatenato forti critiche da parte di sindacati e opposizioni:
Anche la CGT, uno dei principali sindacati francesi, ha definito l’abolizione dell’8 maggio "grave, soprattutto in un momento in cui l’estrema destra è vicina al potere".
Bayrou ha evocato la crisi greca degli anni 2010 come monito, sottolineando che la Francia rischia di essere commissariata se non interviene con decisione. La proposta di abolire festività per aumentare la produttività ricorda l’Italia del 1977, quando il governo Andreotti eliminò diverse ricorrenze religiose per contenere l’inflazione e rilanciare il PIL.
Il piano di Bayrou poggia su due pilastri: tagli alla spesa pubblica e rilancio della produzione. L’obiettivo è riportare il deficit al 2,9% del PIL entro il 2029, soglia considerata sostenibile. Tuttavia, il governo non dispone di una maggioranza parlamentare stabile, e il rischio di una crisi politica è concreto.
📍 La Francia si interroga sul prezzo da pagare per risanare i conti pubblici: tra austerità, memoria storica e tensioni sociali, il dibattito è destinato a infiammarsi nei prossimi mesi.