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Cristian D'Ovidio, non è stato il Teaser ad uccidere Zappone

13:41-05/06/25  Il trentenne Riccardo Zappone è morto a Pescara il 3 giugno 2025 a causa di una sommersione interna emorragica da trauma toracico chiuso. L'autopsia, condotta dal medico legale Cristian D'Ovidio, ha escluso che l'uso del taser da parte della polizia abbia avuto un ruolo nel decesso.

La dinamica degli eventi

Zappone era stato coinvolto in una violenta lite in un'officina meccanica prima dell'intervento degli agenti. Secondo le indagini, tre persone sono indagate per lesioni aggravate, poiché il giovane sarebbe stato picchiato prima dell'arrivo della polizia. Dopo essere stato immobilizzato con il taser, Zappone ha accusato un malore mentre si trovava in stato di fermo in Questura e, nonostante i tentativi di rianimazione, è deceduto.

Le indagini in corso

La Procura della Repubblica di Pescara sta conducendo accertamenti per chiarire le circostanze e le responsabilità della sua morte. Gli esami tossicologici e istologici sui prelievi eseguiti durante l'autopsia saranno fondamentali per determinare se il giovane avesse assunto sostanze che potrebbero aver contribuito al decesso.

Le testimonianze

Uno degli indagati, Angelo De Luca, titolare dell'officina, ha dichiarato che Zappone era fuori di sé, agitato e sporco di sangue sotto le narici. Ha raccontato che il giovane urlava minacce, lanciava oggetti e sembrava sotto l'effetto di sostanze. Secondo De Luca, il giovane sarebbe caduto e avrebbe sbattuto la testa prima dell'arrivo della polizia.

Le reazioni

La vicenda ha suscitato forti polemiche, con il padre di Zappone che ha espresso dubbi sulla necessità di usare il taser. Il Ministro dell'Interno Matteo Salvini ha difeso l'uso del dispositivo, sottolineando che serve a prevenire reati.Se vuoi approfondire ulteriormente, puoi leggere di più .

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