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Chiara Petrolini davanti alla Corte d’Assise: la perizia psichiatrica e il mistero di due neonati sepolti

Chiara Petrolini davanti alla Corte d’Assise: il processo, la perizia psichiatrica e il mistero di due neonati sepolti

13:00 - Parma, 30 giugno 2025 – Si è aperto oggi, in un’aula gremita della Corte d’Assise di Parma, il processo a carico di Chiara Petrolini, la giovane di 22 anni accusata di duplice omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri dei suoi due figli neonati, partoriti in segreto e sepolti nel giardino della villetta di famiglia a Vignale di Traversetolo, nel Parmense.

di duplice omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri dei suoi due figli neonati, partoriti in segreto e sepolti nel giardino della villetta di famiglia a Vignale di Traversetolo, nel Parmense.


La scoperta sconvolgente

La vicenda è emersa nell’agosto 2024, quando il cane di famiglia ha riportato alla luce il corpo di un neonato nel cortile della casa. Le indagini successive hanno portato al ritrovamento di un secondo corpicino, sepolto in modo simile. Entrambi i bambini erano nati a distanza di circa un anno, nel 2023 e nell’estate 2024. Chiara, interrogata dagli inquirenti, ha ammesso di aver nascosto le gravidanze a tutti, compreso il fidanzato, e di aver sepolto i neonati perché “non sapeva cosa fare”.

L’apertura del processo

L’udienza di apertura si è svolta alla presenza dell’imputata, dei suoi genitori e dell’ex fidanzato Samuel Granelli, padre dei due bambini, costituitosi parte civile insieme ai suoi genitori. In aula, il clima è stato teso ma composto. Il giudice Alessandro Conti, presidente della Corte, ha autorizzato le riprese solo nei primi cinque minuti.


La richiesta della difesa: perizia psichiatrica

Il momento centrale dell’udienza è stato l’accoglimento della richiesta della difesa, rappresentata dall’avvocato Nicola Tria, di disporre una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere di Chiara al momento dei fatti. Secondo la difesa, la giovane soffrirebbe di un disturbo della personalità con stato dissociativo, mentre la consulenza dell’accusa la ritiene pienamente capace.La pubblica accusa, rappresentata dalla pm Francesca Arienti, non si è opposta alla richiesta, pur sottolineando che “non c’è nulla nella storia clinica dell’imputata che faccia pensare a una patologia psichiatrica” e che le testimonianze la descrivono come una “ragazza modello”.

Il prossimo passo: 15 settembre

Il conferimento dell’incarico ai periti avverrà il 15 settembre, data in cui inizieranno anche le prime audizioni dei testimoni. Sarà un momento cruciale per comprendere non solo i fatti, ma anche la personalità e la condizione mentale dell’imputata.

Un processo che interroga la società

Il caso Petrolini ha sollevato interrogativi profondi: come può una giovane donna, apparentemente integrata e senza precedenti, arrivare a compiere gesti così estremi? Qual è il ruolo del contesto familiare, sociale e culturale? E soprattutto: la giustizia deve punire o comprendere?Il processo non sarà solo un confronto tra accusa e difesa, ma anche un’indagine sull’identità e sul vissuto di una ragazza che ha vissuto due gravidanze in totale solitudine, senza che nessuno – amici, familiari, partner – se ne accorgesse.



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