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Cellulari e droga lanciati con fionde e palloni nel carcere di Prato. Indagati agenti e detenuti

🎯 Cellulari e droga lanciati con fionde e palloni nel carcere di Prato: indagati agenti e detenuti

10:55-28/06/25  Prato, 28 giugno 2025 – Una maxi operazione condotta dalla Procura di Prato, guidata dal procuratore Luca Tescaroli, ha scoperchiato un sistema illecito di introduzione di cellulari, smartwatch e droga all’interno del carcere “La Dogaia”. Le modalità? Palloni da calcio lanciati oltre il muro di cinta, fionde artigianali, pacchi postali truccati e persino complicità di agenti penitenziari.

📦 I metodi dell’inganno

L’indagine, avviata nel luglio 2024, ha documentato un traffico sistematico di oggetti proibiti:

  • Smartphone e SIMintestate a soggetti fittizi, introdotti:
    • con palloni da calcio lanciati dall’esterno
    • tramite fionde
    • nascosti in pacchi postali
    • occultati in doppi fondi di pentole, elettrodomestici, sanitari, muri, cartelline, tavoli
    • persino nella cavità anale dei detenuti
  • Droghe(cocaina e hashish) introdotte:
    • nelle parti intime dei familiari durante i colloqui
    • tramite una centrale di rifornimento esterna accessibile a detenuti autorizzati a uscire

👮‍♂️ Agenti e detenuti coinvolti

Il blitz ha portato a:

  • 127 detenuti perquisiti, di cui 27 indagati
  • 4 agenti penitenziari indagati per corruzione
  • Altri 4 agenti sotto osservazione per contatti anomali con addetti alle pulizie

I detenuti coinvolti appartenevano in gran parte ai reparti di Alta e Media Sicurezza, dove erano reclusi anche soggetti legati alla criminalità organizzata. Alcuni di loro godevano di privilegi indebiti, come libertà di movimento, accesso a internet e disponibilità di dispositivi elettronici.

🚨 L’operazione

Il blitz è scattato all’alba del 28 giugno 2025, con:

  • Oltre 300 agenti mobilitati
  • 60 poliziotti in assetto antisommossa
  • Perquisizioni in 6 province: Prato, Napoli, Arezzo, Roma, Firenze e Pistoia
  • Sequestri di 34 telefoni cellulari, 2 SIM card e sostanze stupefacenti

🧭 Un carcere sotto assedio

L’inchiesta ha messo in luce falle strutturali nella sicurezza del carcere pratese e un sistema corruttivo radicato. Il procuratore Tescaroli ha parlato di “una rete organizzata e tollerata”, che ha permesso ai detenuti di mantenere contatti con l’esterno e gestire traffici illeciti anche dall’interno delle celle.


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