Loredano e il maestro delle mani di burro
Loredano si sveglia ogni giorno con la stessa routine: colazione, lavoro, un po’ di caos inevitabile. È sbadato, lo sa, ma ci ha fatto l’abitudine. Le cose gli scivolano dalle mani senza motivo, un bicchiere, un mazzo di chiavi, il telefono che finisce sempre nei posti più assurdi. Ma la vera stranezza è il maestro, un uomo esattamente come lui, quasi una versione speculare della sua goffaggine.
Ogni giorno, per vent’anni, si ritrovano e si salutano con una stretta di mano che puntualmente si trasforma in un disastro: qualsiasi cosa abbiano in mano cade. Carte, penne, libri, persino caffè. È diventato un rito. Nessuno dei due ha mai capito se si tratti di una coincidenza cosmica o di una strana forza magnetica tra loro.
Imbarazzati all’inizio, ora è solo pura abitudine. Una goffaggine condivisa, che tra assurdità e risate li ha resi amici inseparabili. La vita li ha plasmati come due figure comiche in un film senza fine, dove ogni gesto si trasforma in una scenetta slapstick involontaria.
Eppure, dopo tutti quegli anni, entrambi sanno che quel disordine è il segno di una connessione speciale. Perché a volte, nell’imprevedibilità della goffaggine, si nasconde la bellezza dell’amicizia.