I due uomini, Antonio Cirla, radiologo in pensione di 71 anni che si spacciava per ginecologo, e Alessandro Marco Possati, produttore cinematografico 42enne, restano attualmente agli arresti domiciliari. Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Mattia Fiorentini hanno esercitato il diritto al silenzio, scegliendo di non rispondere alle domande.Secondo le indagini coordinate dal pm Antonio Pansa e condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, i due avrebbero adescato almeno 135 ragazze offrendo loro un ingaggio per recitare in video promozionali, in apparenza destinati alla promozione di una clinica privata. Una clinica, però, che non è mai esistita, e l’inganno sarebbe servito come pretesto per condurre false visite mediche che si sono poi trasformate in violenze sessuali di gruppo.Questo sistema, messo in atto nel corso di diversi anni a partire dal 2016, evidenzia come le vittime siano state colpite dalla promessa di un compenso tra i 150 e i 500 euro per la partecipazione a quella che si doveva trasformare in una produzione video didattica e promozionale, mentre in realtà si trattava di una trappola finalizzata a perpetrarle abusi. I video delle false visite mediche, che avrebbero potuto degenerare in ulteriori incontri abusivi, sono stati poi diffusi, in alcuni casi, all’interno di canali privati come su chat Telegram o piattaforme online.Se ti interessa approfondire qualche aspetto in particolare – ad esempio il modus operandi dell’accaduto, le modalità investigative o le reazioni della società e dei media – posso fornire ulteriori dettagli sul caso.