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Chiuse le indagini, contestato omicidio stradale a carabiniere e amico conducente scooter

MILANO, caso Ramy Elgaml: 

17:50:04/07/25  chiuse le indagini, contestato omicidio stradale a carabiniere e amico

Il 19enne Ramy Elgaml è morto nella notte tra il 23 e il 24 novembre 2024 in seguito a un inseguimento con i carabinieri per le vie di Milano.

Era a bordo di uno scooter guidato dall’amico Fares Bouzidi, quando il mezzo è finito contro un palo semaforico all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta

Le indagini si sono concluse a luglio 2025, con contestazione di omicidio stradale sia per Bouzidi che per il carabiniere alla guida della gazzella.


⚖️ Le accuse

  • Fares Bouzidi: omicidio stradale aggravato da guida senza patente e sotto effetto di stupefacenti
  • Carabiniere: omicidio stradale per distanza inidonea tenuta durante l’inseguimento e durata eccessiva della manovra

🔍 Le perizie contrastanti

  • La consulenza della Procura sostiene che lo scooter ha sbandato autonomamente, rendendo inevitabile l’impatto
  • La difesa della famiglia Elgaml parla invece di speronamento volontario da parte dell’auto dei carabinieri, avvenuto prima dell’incrocio
  • Un video registrato da un testimone sarebbe stato cancellato su richiesta di alcuni militari, aprendo un filone parallelo per depistaggio e favoreggiamento

🧪 Autopsia e dinamica

  • Ramy è morto sul colpo per una lesione all’aorta
  • Non è chiaro se l’impatto letale sia stato causato dalla caduta autonoma o dal contatto con l’auto dei carabinieri
  • Il padre ha chiesto giustizia e verità, invitando alla calma nel quartiere Corvetto, dove viveva il ragazzo

📅 Prossimi sviluppi

  • Le parti hanno 20 giorni per presentare memorie difensive
  • Si attende la decisione della Procura sul rinvio a giudizio
  • Resta aperta l’inchiesta per depistaggio contro altri carabinieri


📁 DOSSIER GIUDIZIARIO — Morte di Ramy Elgaml (Milano, 24 novembre 2024)

Stato: indagini chiuse, in attesa di decisione sul rinvio a giudizio


⚖️ Quadro accusatorio

IndagatoAccusa principaleAggravanti contestate
Fares Bouzidi (amico, conducente scooter)Omicidio stradaleGuida senza patente, sotto effetto di stupefacenti, manovre pericolose, fuga all’alt
Carabiniere alla guida della gazzellaOmicidio stradaleDistanza inidonea, durata eccessiva dell’inseguimento, urto con lo scooter
  • Entrambi rischiano il rinvio a giudizio per concorso di colpa nella morte di Ramy

🧪 Perizie e ricostruzioni

🔹 Consulenza della Procura

  • Lo scooter avrebbe sbandato autonomamente durante una manovra improvvisa
  • Il carabiniere avrebbe tentato di frenare, ma non poteva evitare l’urto

🔹 Consulenza della difesa

  • Lo scooter sarebbe stato speronato volontariamente prima dell’incrocio
  • L’urto sarebbe avvenuto quando i veicoli erano affiancati, non in fase finale

🔹 Video cancellato

  • Un testimone (Omar) avrebbe registrato l’incidente, ma il video sarebbe stato cancellato su richiesta di alcuni militari
  • Aperto filone parallelo per depistaggio e favoreggiamento

📅 Cronologia giudiziaria

DataEvento
24 nov 2024Morte di Ramy Elgaml durante inseguimento
26 giu 2025Condanna di Bouzidi a 2 anni e 8 mesi per resistenza
3 lug 2025Chiusura indagini per omicidio stradale
4 lug 2025Contestazione ufficiale al carabiniere e a Bouzidi
Prossimi 20 giorniTermine per memorie difensive e interrogatori

🗣️ Reazioni e contesto sociale

  • Il padre di Ramy ha chiesto giustizia e verità, invitando alla calma nel quartiere Corvetto
  • Cortei e fiaccolate si sono svolti a Milano, Roma e Bologna nei mesi successivi



19:10-24/06/25 Il caso della morte di Ramy Elgaml, il 19enne deceduto durante un inseguimento a Milano il 24 novembre 2024, si articola in due filoni giudiziari distinti, entrambi delicati e ancora in evoluzione.


⚖️ Processo a Fares Bouzidi: resistenza e concorso in omicidio stradale

Il 26 giugno 2025 inizierà il processo con rito abbreviato a carico di Fares Bouzidi, l’amico che guidava lo scooter su cui viaggiava Ramy. È accusato di:

  • Resistenza a pubblico ufficiale
  • Concorso in omicidio stradale

Secondo la ricostruzione della Procura, Bouzidi guidava senza patente, sotto effetto di sostanze stupefacenti, e avrebbe ignorato l’alt dei carabinieri, dando il via a un inseguimento di circa otto chilometri a velocità elevata, con manovre pericolose e sorpassi contromano.



🚓 I carabinieri: tra parti civili e indagati

I sei carabinieri coinvolti nell’inseguimento — a bordo di tre pattuglie — sono stati riconosciuti come persone offese e intendono costituirsi parte civile nel processo contro Bouzidi.Tuttavia, due militari sono indagati per depistaggio, frode processuale e favoreggiamento: avrebbero chiesto a un testimone di cancellare un video girato subito dopo l’incidente, che poteva contenere elementi utili alla ricostruzione.


📄 La perizia tecnica: responsabilità su Bouzidi

Una consulenza cinematica di 164 pagine, redatta dall’ingegnere Domenico Romaniello, ha ritenuto corretto il comportamento del carabiniere alla guida dell’ultima vettura. Secondo il perito, lo scooter avrebbe sbandato improvvisamente, rendendo inevitabile l’impatto con la “gazzella” dell’Arma. La responsabilità dell’incidente, secondo questa analisi, ricadrebbe interamente su Bouzidi.


Il caso resta aperto su più fronti: da un lato il processo per resistenza e omicidio stradale, dall’altro le indagini per presunti tentativi di insabbiamento. 

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