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đź”´Emanuele Michieletti il primario di Piacenza. GiĂ  licenziato

15:50-30/05/25  Il caso di Emanuele Michieletti, primario di Radiologia dell’ospedale di Piacenza, ha scosso il sistema sanitario italiano. Arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata e stalking, le indagini hanno rivelato un sistema di abusi durato 15 anni.

L’inizio delle indagini

L’inchiesta è partita da una denuncia anonima di una dottoressa, che ha raccontato di essere stata molestata durante il turno di lavoro. Gli investigatori hanno avviato intercettazioni ambientali e telefoniche, scoprendo un clima di omertà nel reparto. In soli 45 giorni, sono stati documentati 32 episodi di violenza, alcuni dei quali registrati dalle telecamere della polizia.


Il sistema di convivenza

Le indagini hanno rivelato che Michieletti si vantava con i colleghi delle sue azioni e riceveva consigli su come approcciare le vittime. Una chat interna tra il primario e alcuni medici è ora sotto esame per verificare se ci fosse un sistema di connivenza nel reparto.

L’arresto e il licenziamento

Il 8 maggio 2025, Michieletti è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari. L’Ausl di Piacenza ha confermato il licenziamento per giusta causa, dichiarando di voler tutelare le vittime e valutare la costituzione di parte civile nel processo.


Ultimi sviluppi

  • Interrogatorio davanti al GIP: Michieletti si è avvalso della facoltĂ  di non rispondere.
  • Analisi delle chat: Gli investigatori stanno esaminando le conversazioni per individuare eventuali complicitĂ .
  • Nuove testimonianze: Alcune vittime hanno raccontato di aver subito pressioni per non denunciare.
  • Intercettazioni e video: Le immagini registrate mostrano abusi quotidiani in orario di servizio.

Prossimi passi

La Procura sta valutando ulteriori verifiche disciplinari per garantire piena chiarezza sulla vicenda. Il processo potrebbe portare a condanne esemplari, con implicazioni per la gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Significato.

La connivenza è un atteggiamento di tacito accordo o complicità con un comportamento scorretto, illegale o moralmente discutibile. In pratica, significa sapere di un'azione negativa (come un crimine, un abuso o una frode) e, pur non partecipandovi direttamente, non fare nulla per impedirla, tollerandola o addirittura favorendola con il proprio silenzio.Si può usare in vari contesti:

  • Legale: Un dirigente che ignora volontariamente casi di corruzione nella sua azienda può essere accusato di connivenza con i corrotti.
  • Sociale: In una scuola, se gli insegnanti vedono episodi di bullismo ma non intervengono, si può parlare di connivenza con i bulli.
  • Politico: Quando un governo non prende misure contro gruppi criminali e li lascia operare indisturbati, può essere accusato di connivenza con il crimine organizzato.
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