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L’arresto di Massimo Giuseppe Bossetti, avvenuto il 16 giugno 2014, rappresenta il punto di svolta

L’arresto di Massimo Giuseppe Bossetti, avvenuto il 16 giugno 2014, rappresenta il punto di svolta nell’inchiesta sull’omicidio di Yara Gambirasio. Dopo oltre tre anni di indagini, prelievi genetici e analisi forensi, gli inquirenti ritengono di aver identificato “Ignoto 1”, il profilo genetico maschile trovato sugli indumenti della vittima.


🚓 Le modalità dell’arresto

  • Luogo: cantiere edile a Mapello, dove Bossetti lavorava come muratore.
  • Orario: nel primo pomeriggio, gli agenti si presentano con un pretesto (un controllo di routine) e lo conducono in caserma.
  • Motivazione: il suo DNA coincide perfettamente con quello di “Ignoto 1”, isolato sugli slip e leggings di Yara.
  • Custodia cautelare: viene disposta per rischio di fuga e inquinamento delle prove.

🧬 La prova genetica

  • Il DNA di Bossetti era stato prelevato in modo discreto durante un controllo stradale.
  • Il confronto con la traccia 31G20 ha dato corrispondenza totale.
  • Gli inquirenti avevano già identificato Giuseppe Guerinoni come padre biologico di Ignoto 1; la madre risultò essere Ester Arzuffi, madre di Bossetti.

📰 Impatto mediatico

  • L’arresto fu trasmesso in diretta TV, con immagini di Bossetti in manette, ancora in abiti da lavoro.
  • Il Ministro dell’Interno dell’epoca, Angelino Alfano, twittò: “Preso l’assassino di Yara”, prima ancora del processo, sollevando critiche per violazione della presunzione d’innocenza.
  • La stampa parlò di “colpevole perfetto”: muratore, padre di famiglia, apparentemente insospettabile.

⚖️ Le contestazioni della difesa

  • L’avvocato Claudio Salvagniha sempre sostenuto che:
    • Il DNA non fu replicato da un laboratorio terzo.
    • La traccia genetica era parziale e mista.
    • Non vi erano altre prove oggettive: né testimoni, né movente, né arma del delitto.

📺 Approfondimenti video

Puoi vedere una ricostruzione dettagliata dell’arresto e delle sue implicazioni nel documentario “YARA GAMBIRASIO – L’arresto di MASSIMO BOSSETTI e la gogna mediatica” (YouTube, 29 min), oppure ascoltare il racconto diretto di Bossetti nel programma “Belve Crime – Il racconto dell’arresto” (RaiPlay, 5 min).


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