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Madre confessa l’uccisione del figlio Alessandro Venier, arrestata anche la compagna

Omicidio a Gemona: madre confessa l’uccisione del figlio Alessandro Venier, arrestata anche la compagna

15:38 - 01/08/25 Gemona del Friuli (UD) cittadina friulana di Gemona, dove un uomo di 35 anni, Alessandro Venier, è stato ucciso nella sua abitazione, presumibilmente nella notte tra il 24 e il 25 luglio. Il delitto ha coinvolto due figure a lui estremamente vicine, la madre, Lorena Venier, e la compagna, Marylin Castro Monsalvo, entrambe in custodia cautelare presso il carcere di Udine.

🔎 Le indagini e la confessione

L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Udine, ha preso una svolta decisiva quando Lorena Venier, 61 anni, ha confessato agli inquirenti durante l’interrogatorio avvenuto il 1° agosto, fornendo dettagli sulla modalità dell’omicidio e chiarendo quello che secondo lei è stato il movente del gesto estremo.

A darne notizia è il legale della donna, l’avvocato Gianfranco Pagliarini, che ha dichiarato: “La signora ha spiegato la dinamica dei fatti, riconoscendo le proprie responsabilità e illustrando le motivazioni che l’hanno condotta a un gesto così drammatico.”

🧪 La dinamica del delitto

Secondo quanto emerso, Alessandro sarebbe stato prima sedato con farmaci di uso comune e poi aggredito con un oggetto contundente, forse un’ascia, che ne avrebbe causato la morte. Il corpo è stato smembrato in tre parti, avvolto in teli e chiuso in un bidone di plastica, poi ricoperto di calce viva per mascherare l’odore e rallentare la decomposizione. Il contenitore è stato rinvenuto nella cantina della villetta di famiglia, situata in località Taboga.I rilievi scientifici stanno cercando di stabilire se Alessandro fosse già privo di sensi al momento dell’aggressione e se vi siano elementi riconducibili a un possibile avvelenamento premeditato.

💬 I rapporti familiari e il contesto emotivo

L’omicidio si sarebbe consumato in un contesto familiare fragile e logorato da tensioni quotidiane, abuso di alcol, problemi economici e disfunzioni relazionali. Marylin Castro Monsalvo, compagna della vittima e madre di una bambina di sei mesi, avrebbe manifestato nei mesi precedenti disturbi depressivi post-partum, che potrebbero aver influenzato la sua stabilità emotiva. L’elemento scatenante della lite pare essere stata una banale discussione domestica per la tavola non apparecchiata, a dimostrazione di quanto fosse esasperato il clima familiare.

👶 La bambina coinvolta

La figlia della coppia, di appena sei mesi, è stata affidata ai servizi sociali, in attesa di una valutazione delle condizioni psicologiche della madre e della possibilità di affidamento familiare. La Procura ha attivato un protocollo di tutela minorile, con l’intervento di assistenti sociali e psicologi.

📣 Reazioni e impatto sulla comunità

La notizia ha scosso profondamente la cittadina di Gemona. Il sindaco, attraverso una nota ufficiale, ha espresso "sgomento e dolore per una tragedia che ci colpisce nel cuore", assicurando che il Comune è pronto a offrire supporto psicologico ai cittadini e alla famiglia estesa.

⚖️ Prospettive giudiziarie

Lorena Venier è accusata di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. Anche Marylin Castro Monsalvo è stata arrestata, ma la sua posizione è al vaglio degli inquirenti, che stanno cercando di chiarire il grado di coinvolgimento e le responsabilità individuali.I prossimi passi dell’inchiesta includono:

  • Esami tossicologici sulla vittima
  • Autopsia per verificare la causa esatta del decesso
  • Analisi forense sull’ambiente domestico
  • Perizia psichiatrica sulle indagate

🗂️ Conclusione

Il caso Venier rappresenta una tragedia familiare senza precedenti, un omicidio consumato all’interno di una casa che celava tensioni e disagi. Mentre la giustizia fa il suo corso, resta l’urgenza di interventi strutturali per riconoscere i segnali di violenza domestica, sofferenza emotiva e fragilità relazionali, prima che si trasformino in atti irreparabili.


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