13:33-29/06/25
Le ondate di calore sono sempre più frequenti, intense e prolungate a causa del cambiamento climatico, tanto da essere definite dagli esperti il “killer silenzioso”: agiscono senza clamore, ma ogni anno causano centinaia di migliaia di morti nel mondo, soprattutto tra le persone più fragili.
☠️ Perché il caldo è così pericoloso?
- Effetti indiretti: il caldo non è quasi mai indicato come causa diretta di morte. Aggrava patologie preesistenti (cardiache, respiratorie, renali), aumenta il rischio di ictus e colpi di calore.
- Stress fisiologico: temperature elevate mettono sotto pressione cuore, reni e sistema nervoso. Se le notti non sono fresche, il corpo non riesce a recuperare.
- Popolazioni a rischio: anziani, neonati, persone con malattie croniche, lavoratori all’aperto, donne in gravidanza e soggetti socialmente vulnerabili (senzatetto, persone sole).
- Caldo notturno: temperature minime sopra i 25°C aumentano il rischio di crisi respiratorie e mortalità, soprattutto nei soggetti asmatici.
🛡️ Come proteggerci: misure individuali
Secondo l’OMS e il Ministero della Salute:
- Evitare l’esposizione tra le 11 e le 18
- Bere molta acqua, evitando alcol e caffeina
- Vestirsi leggeri, con abiti chiari e traspiranti
- Rinfrescare gli ambienti: chiudere tapparelle, usare ventilatori o condizionatori
- Fare docce fresche o applicare panni bagnati su polsi, collo e ascelle
- Limitare l’attività fisica nelle ore più calde
- Controllare parenti e vicini fragili
- Dormire in ambienti freschi o creare un “angolo refrigerato” in casa
🏛️ Misure istituzionali e piani d’emergenza
- L’OMS ha lanciato la campagna #KeepCool per sensibilizzare governi e cittadini
- Il Ministero della Salute italiano ha attivato il sistema di bollettini meteo-sanitari in 27 città, con previsioni a 24, 48 e 72 ore
- L’Accordo Stato-Regioni 2025 ha introdotto linee guida per proteggere i lavoratori esposti al caldo e alla radiazione solare
📌 Conclusione
Il caldo estremo non è solo un disagio stagionale, ma una vera emergenza sanitaria. Conoscere i rischi e adottare comportamenti adeguati può fare la differenza tra una semplice giornata afosa e un evento potenzialmente letale.